Lo scorso anno avevo già avuto modo di scoprire la cantautrice inglese Lucy Rose ma per qualche motivo non avevo approfondito la sua musica. Quest’anno ho approfittato della mia propensione ad ascoltare con piacere questo genere, intedo il tipico songwriting anglosassone femminile, che, aggiunto alla voglia di conoscere artisti agli esordi, mi ha portato a riscoprire Lucy Rose. Nel 2012 ha pubblicato il suo album d’esordio intitolato Like I Used To. Inizialmente credevo di essere di fronte ad un album più pop che folk-rock ed invece Lucy Rose evita di scivolare in un pop cantautorale prevedibile che ben si addice ad una come lei. In qualche modo mi ha sopreso per i suoi tentativi di non apparire scontata o banale, riuscendo sempre a dare un pizzico di originalità ad uno stile insidioso come il suo. Questo non significa che Lucy Rose ha sfornato qualcosa di nuovo ma sono certo che con il passare degli anni possa trovare la sua strada.
Red Face apre l’album e fin da subito Lucy Rose mette in mostra le sua voce dolce e i cambi di ritmo che caratterizzano alcune sue canzoni,”I don’t care / What the people may say / Cause it’s just the sun / Rising again“. Middle Of The Bed ha un piglio più radiofonico e pop con un ritorello orecchiabile , “Cause I’m over it, over you / All over the town they say I love you / I’m over it, I’m over you / All over the town“. La successiva Lines sembra essere due canzoni in una e il gioco funziona e la rende una delle canzoni più belle dell’album proprio grazie ai suoi toni dolci e oscuri allo stesso tempo, “She tells you how to live your life / Looking for something more / Don’t wanna be nobody else / And you let them know that“. Dai toni più folk e cantilenanti è Shiver che lavora sulla voce timida e sommessa della cantautrice, il risultato è un una canzone davvero piacevole dalle atmosfere piovose tipicamente british, “And I’ll shiver like I used to / And I’ll leave him just for you / And I’ll shiver like I used to / Just for you“. La canzone più bella a mio parere è Night Bus dove la voce di Luce Rose prende il sopravvento riuscendo a creare immagini notturne e malinconiche con tanto di pioggia, “And she takes the night bus home / She’s not phased by the darkness in her soul“. Ancora ritmo nella, a tratti energica, Watch Over dalle tonalità pop. Bikes, non a torto, è il singolone anche se non si discosta molto dal ciò che si può trovare nel resto dell’album, “We’re driving from the backseat, holding on to tightly / We’re going round and round and up and and down, turning something inside out“. Tinte oscure addolcite dalla voce di Lucy Rose nella successiva Place, che funziona soprattutto nel ritornello, “Cause if there is a place for me, a place for you / This is what I’ve found”. Rassicurante come da titolo, Don’t You Worry sorretta dalla voce della cantautrice così come la successiva First. Chiude l’album la bella Be Alright nella quale Lucy Rose propone qualcosa di più spensierato e legger0 di quanto sentito in precedenza, “Because I knew / That you would be all right / And in my heart, you would stay a while with me“.
Lucy Rose deve forse acquisire maggiore maturità per realizzare quel tipo di canzoni che fanno venire qualche brivido. Quasi ci riesce in un paio di occasioni, una su tutte Night Bus. Palpabili le atmosfere malinconiche che si sposano in modo perfetto con la voce dolce e gradevole di Lucy Rose, a volte anche vagamente black. La capacità di cantautrice appare naturale e carica di idee che si traducono in canzoni dalla vena british con uno sguardo anche oltre oceano. Probabilmente Like I Used To non è adatto da ascoltare in un momento in cui si ha un po’ sonno ma sicuramente durante un viaggio è perfetto oppure davanti ad una finestra bagnata dalla pioggia incessante o più semplicemente a occhi chiusi. Lucy Rose è sicuramente da appuntare tra gli artisti da tenere d’occhio per il futuro.