Io, lettore – Il dilemma

Prima parte: Io, lettore – Le origini
Seconda parte: Io, lettore – Tempi moderni
Terza parte: Io, lettore – Un ritratto

Ebook o non ebook. Questo è il dilemma. Prima del 2018 ero un sostenitore del cartaceo. Non vedevo un motivo valido per passare all’ebook e quindi comprare un e-reader. Non sono mai stato quel tipo di lettore che giustifica la sua passione per il cartaceo affermando cose del tipo: adoro l’odore della carta e il peso di essa tra le mani, il fruscio delle pagine e le coste allineate e ordinate sul ripiano della libreria. A me interessa più il contenuto del libro che l’oggetto libro in sé. Semplicemente il digitale non ritenevo fosse più vantaggioso della carta. Anzi quest’ultima non si scarica ed è sempre a disposizione. Posso vendere un libro cartaceo e guadagnarci qualcosa o prestarlo più facilmente. Chi è un vero lettore di libri cartacei però sa che ad un certo punto si presenta un problema: lo spazio. Si esaurisce velocemente e si è costretti a fare delle scelte. Quali libri tenere, quali spostare altrove e quali posizionare orizzontalmente nello spazio tra i libri in verticale e il ripiano superiore (soluzione fastidiosa ma inevitabile). Capita poi che alcuni libri siano anche piuttosto ingombranti, non solo occupano spazio nella già affollata libreria ma sono anche scomodi se viaggiamo in loro compagnia. Quest’ultimo aspetto mi ha convinto a provare a passare all’ebook.

Siccome il Kindle e l’ecosistema Amazon non mi convincevano molto, ho scelto per la libertà di fare ciò che volevo e quindi ho puntato subito su Kobo. Senza spendere una fortuna il mio Clara HD ha tutto quello che serve e anche di più. Schermo ad alta definizione e retroilluminato sono i due aspetti che più mi hanno spinto verso questo e-reader. Un testo bello pulito senza pixel in vista su di una pagina bianca sono il massimo, soprattutto se questa diventa sempre più gialla man mano si avvicina la sera. Ma tutto questo è solo il mezzo, ciò che conta è l’esperienza di letteratura. Ebbene, mi sono accorto che con un e-reader leggevo più spesso. Non avevo bisogno che ci fosse un luce sufficiente ad illuminarmi le pagine o necessariamente mettermi comodo per poter appoggiare il libro. Basta una mano per leggere e sfogliare le pagine. È talmente piccolo e leggero che a volte bisogna stare attenti che non sfugga di mano (cosa per altro già successa un paio di volte senza conseguenze).

Tutto bello, dunque? Non proprio. Il problema degli ebook è attualmente il prezzo. Siamo d’accordo tutti che c’è il modo di procurarseli senza sborsare un centesimo ma è altrettanto vero che non è quello il modo corretto. Ci sono ebook gratuiti perfettamente legali e di solito si tratta di vecchi libri, libri autoprodotti o particolari promozioni. Se mettiamo da parte per un momento questa minoranza, gli ebook a pagamento sono ovviamente parecchi. Ci sono gli ebook in abbonamento ma ovviamente non è possibile avere sempre quello che cerchiamo, oltre al fatto che probabilmente bisognerebbe essere dei divoratori di libri per sfruttarlo al meglio. Il resto degli ebook, a mio parere, hanno un prezzo troppo alto e ingiustificato. Un ebook rispetto ad un libro cartaceo non ha costi di: materiale (carta, cartone ecc), stampa, rilegatura, distribuzione e magazzino. Premetto che trovo alti anche i prezzi dei libri cartacei non in edizione economica, ci sono libri di nemmeno centocinquanta pagine venduti a più di quindici euro quando va bene. Il relativo ebook costa più o meno dieci euro. Ecco, se vogliamo scoraggiare l’uso del libro elettronico questo è un ottimo metodo. Mi è capitato una volta di trovare un libro in edizione economica con un prezzo più basso del corrispettivo ebook. A me pare una cosa assolutamente senza senso. Non me ne intendo di costi editoriali o se si vogliano semplicemente tutelare le librerie fisiche ma secondo me cinque euro per un ebook di un libro nuovo e richiesto potrebbe essere un prezzo onesto. Anche perché poi questi ebook, che costano cifre inspiegabili, si ritrovano un paio d’anni dopo svenduti per pochi euro. Eppure il prodotto è lo stesso. Non è un vecchio libro rimasto lì a prendere polvere e che occupa inutilmente spazio in un magazzino e del quale è meglio liberarsene. No, un ebook non invecchia, non occupa fisicamente spazio. Svenderli è puramente una trovata commerciale che di fatto ridimensiona il valore del libro stesso, fino a poco tempo prima proposto con un prezzo gonfiato.

Qualcuno potrebbe obbiettare: proprio tu scrivi queste cose che acquisti musica digitale per dieci euro ogni album, quando va bene? Tu, che sai benissimo che un album ha lo stesso prezzo anche se pubblicato dieci, venti, trenta anni fa e non scenderà mai di prezzo? Sì ma per la musica è diverso. Quante volte leggiamo un libro? La maggior parte molto probabilmente una sola volta, salvo rare eccezioni. Chi legge un libro dieci volte? Sarà capitato ma non succede certo per ogni libro. Qui sta la differenza tra un libro e un album musicale. Quest’ultimo lo ascoltiamo e riascoltiamo decine di volte nel corso di una vita, il libro molto spesso lo leggiamo una volta sola. Non di rado si rivela essere un oggetto usa e getta. Un album, anche se non ci piace molto, due o tre ascolti glieli concediamo. Quindi, in un certo senso, il costo della musica viene, per così dire, ammortizzato ogni volta che ne facciamo uso. Nel caso di un libro di norma questo non avviene. (Resta insoluto il mistero legato al perché gli album non variano mai di prezzo ma questo è un altro discorso).

Inevitabilmente, se vogliamo fare le cose per bene, è necessario tenere d’occhio le offerte e gli abbonamenti per evitare di pagare gli ebook più di quello che valgono. Come ho scritto in precedenza anche il costo del cartaceo, soprattutto nelle edizioni non economiche, mi sembra a volte un po’ eccessivo ma qui entrano in gioco dei prezzi di mercato per i materiali e la logistica sui quali non c’è molto da discutere. Resta comunque uno dei fattori che scoraggia i lettori in Italia. Non possiamo però dimenticarci che il cartaceo alimenta anche il mercato dell’usato, inesistente per ovvie ragioni per quanto riguarda il digitale. Prezzi più bassi e titoli introvabili sono i due punti di forza dei libri di seconda mano. Personalmente non vado a cercare libri usati ma questa è solo una mia scelta.

Quindi meglio digitale o cartaceo? Qualcuno risponderebbe: dipende. Io ritengo piuttosto doveroso sottolineare che le due cose non si escludono e, anzi, una può venire in soccorso dell’altra. Per i volumi di grosse dimensioni o se avete problemi di spazio oppure per libri sui quali riponete poca fiducia, l’ebook è la risposta. Per tutto il resto il cartaceo è e resterà insostituibile. La temuta sostituzione cartaceo-digitale non è mai avvenuta e non credo mai avverrà se le cose restano come sono.

Apro una breve parentesi sugli audiolibri. Non li uso principalmente per due motivi. Primo: so leggere e tanto basta. Secondo: non saprei quando ascoltare un audiolibro. Immagino serva un minimo di concentrazione, non è come ascoltare una canzone. Non posso permettermi di distrarmi e perdermi dei pezzi. La fruizione di un audiolibro è molto più simile ad un film, se mi distraggo in continuazione non ha senso vederlo. Premesso ciò, significa che devo trovare il tempo da dedicare solo ed esclusivamente al suo ascolto. Non riuscirei a farlo mentre guido, passeggio o faccio qualsiasi altra attività richieda un minimo di presenza mentale. Se escludo queste situazioni non mi rimangono altro che quelle nelle quali leggo un libro. Di conseguenza si torna al primo punto. Leggo io che è meglio. Chiusa parentesi.

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