Lo scorso mese di marzo è stato davvero ricco di uscite discografiche interessanti e tra queste il ritorno della cantautrice canadese Basia Bulat. Confesso che non sono un suo fan di lunga data, l’ho riscoperta solo di recente con il suo album Good Advices del 2016, ma ho segnato fin da subito sul calendario la data di uscita del nuovo Are You In Love?. La copertina di questo album, ad opera del pittore Kris Knight, è la prima cosa che colpisce di questo album. Non ho mai visto un dipinto così soleggiato, primaverile. A differenza dei libri, le copertine dei dischi dicono molto di quello che nascondono al loro interno. Dunque Are You In Love? è quello che sembra?
A svelarsi per prima è la title track Are You In Love?, una ballata pop che parla d’amore. La Bulat sembra volerci rivelare i segreti di questo sentimento che da sempre ispira la musica più di ogni altro, “Oh and somehow you knew / If you let go of your ruse / If you believe it / You go back to childhood mystery / Wearing it like your mother’s jewelry / Sweetness on earth / Did it still make a fool of me?“. Electric Roses è un affascinante canzone dalle sonorità indie delicate e leggere. Le immagini vivide ma misteriose si inseguono nella mente di chi ascolta e la voce ci guida con sicurezza in questo mondo, “It feels so funny / I think I’ve been here before / The faces seem the same / Not quite forever young / Violets in the snow / They wanted electric roses / Practicing your pose / They wanted electric roses“. La successiva Your Girl nasconde sotto un ritmo spensierato, la storia di un amore a pezzi. La Bulat tira fuori la sua abilità nello scrivere canzoni orecchiabili che sono un piacere da ascoltare, “Did you let down your girl / All ‘cause you couldn’t face your heart again? / Let your temperature rise and then / Let your anger strike your love away?“. Light Years ci riporta a sonorità folk care a questa artista. Qui è il tempo che risveglia sentimenti malinconici dalle notte della vita. Una ballata molto ispirata e toccante, “Suddenly you’re light years / Light years from your hometown / Light years from a road / Going anywhere you know / Someday when you’re light years / How long were you falling? / Light years shine you on / And you will still belong“. Chissà quanti, in questo periodo hanno nostalgia di casa. Homesick parla di questo e Basia Bulat lo fa con la sua consueta sensibilità pop ed energia, “Oh take my heavy heart and drive me north / What I’m looking for / It has no end at all / Oh, take my heavy heart and drive me north / We can talk about those memories we lost / And if I cry / Oh, I won’t remember why“. Hall Of Mirrors è una bella canzone dai colori pastello. Un pop rarefatto e luminoso che sa di primavera. Basia Bulat fa ancora centro riuscendo sempre ad incantare con la sua voce,”Now it’s been so long since I have heard you / Singing your own song / You walk in a hall of mirrors laughing / On and on and on / You sing, “oh oh oh oh oh, baby” / Baby, baby, baby / Are you lost?“. I Believe It Now è un breve intermezzo sognante che ci introduce nella seconda metà dell’album, “Breathe in, breathe out / The future is a game for us / Never plays out the way it was / I believe it now / I believe it now / I believe it now“. No Control riprende proprio dalla traccia precedente per poi trasformarsi in un pop rock che parla d’amore. La speranza è l’ultima a morire anche in questo caso, l’energia nell’interpretazione della Bulat dice tutto, “But when a tide turns on me / Turns against me and I fall / Fall into the unknown / Nowhere I have been before / All I want is to hold on / I swear that I can make it gold / I keep trying to hold on / To my love with no control“. Segue Pale Blue che risveglia sentimenti di tristezza e malinconia. Si possono sentire gli echi lontani della musica folk, sapientemente mescolati ad un indie pop fresco e leggero, “Pale blue glow / Under the shade / You try to hide a bruise / In your eyes / I recognize the hue / Oh keep on running / I believe in you / Believe in you“. Already Forgive è una delle canzoni più potenti e belle di questo album. Una splendida melodia ci conforta e ci culla in un mondo di sogno che vorremmo non finisse mai, “I want to leave my mind and let my old ways fall / They took shapes I could not have foreseen / And in my hands this time / I don’t know what I hold / But I know you’re already forgiven / Already forgiven“. Con The Last Time si torna ad un indie pop dolce e delicato, sostenuto dalla voce calda della Bulat, che finisce per esplodere in un accorato rock, “Please don’t wait / I know you’ll be gone for a while / Plans you made / Now I’m in the way of the ride / Keep on singing softly to me / I won’t hold on tight / This might be the last time“. Fables è una canzone sincera che ci confessa come le cose cambiano crescendo. Un accompagnamento essenziale ma efficacie, lascia spazio alla voce confortante della Bulat, “All fables fail you when you’re older / And still the mirror on your wall / Keeps you from staring into the darkness / What vision’s keeping you awake? / In fairytales you try to stay / They echo back at you like a chorus“. L’album si conclude con Love Is At The End Of The World, una canzone che suona come una preghiera si speranza, nella quale l’amore è ancora il protagonista. Un procedere lento e fragile ci rassicura che alla fine andrà tutto bene,”I’m at the end of the world / Another end of the world / Love is at the end of the world / Love is at the end of the world / You fall apart when you fall into it / Love is at the end of the world“.
Are You In Love? ci regala un album perfetto per questo periodo dell’anno. Da una parte i colori della primavera e l’ottimismo derivato da un nuovo inizio, dall’altra i pensieri che affollano la nostra mente e fatichiamo a tenere lontani come vorremmo. Basia Bulat bilancia con talento questi sentimenti contrapposti, trovando nella musica pop i colori più accessi e positivi, e nel folk quelli più malinconici e riflessivi. C’è coesione tra le tracce di questo album, la si intravede nelle scelte stilistiche e nei temi trattati, facendo così evolvere ciò che aveva avuto inizio con il precedente Good Advices. Basia Bulat si dimostra un’artista di talento, incapace di sbagliare, e tanto basta per rendere Are You In Love? uno degli album che si faranno ricordare in questo turbolento 2020.
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