Non avevo mai ascoltato nulla di Birdy fino a pochi giorni fa. O forse avevo distrattamente ascoltato la cover di People Help The People senza clamore. In genere non mi attraggono le cover figuriamoci un intero album di cover come quello pubblicato da Birdy nel 2011. Anche questo è uno dei motivi per il quale non ho ascoltato subito Birdy. Ma la recente uscita del suo secondo album (o primo se volete) e la mia maggiore propensione ad ascoltare un certo tipo di musica rispetto al passato, mi ha convinto ad ascoltare questo album prima di fare altrettanto con il successivo Fire Within. Eccomi qui dunque ad assaporare qualche cover di una delle giovani promesse della musica internazionale.
Prima di scrivere questo post non avevo mai ascoltato l’originale di 1901 cantata dai Phoenix e ora posso dire senza ombra di dubbio che è decisamente migliore la cover dell’originale. Un punto a favore della giovane cantautrice. La successiva Skinny Love se la gioca con l’originale di Bon Iver che sicuramente è più conosciuta proprio nella versione di Birdy. Anche People Help The People non si allontana dall’originale rendendola più intima e accorata di quanto già non fosse. White Winter Hymnal mi ha fatto rivalutare i Fleet Foxes, chissà magari gli concedo un ascolto in più su Spotify, anche se la versione di Birdy è davvero molto bella. The District Sleeps Alone Tonight è un altra bella prova e anche questa volta preferisco la versione di Birdy rispetto a quella dei The Postal Service. La successiva I’ll Never Forget You si cuce perfettamente addosso a Birdy ed è molto fedele all’originale dei Francis And The Lights. Young Blood conferma che Birdy non si allontana mai dal suo sentiero che gli garantisce di fare ottime cover di qualsiasi cosa. Così come fare una cover si Shelter dei The xx (giuro che c’ho provato ad ascoltarli almeno una volta) e tirare fuori una versione che preferisco nettamente. Un po’ piu semplice Fire And Rain di James Taylor che personalmente non conoscevo. Without A Word è l’unica canzone originale scritta da Birdy e si può dire che la ragazza ci sa fare. A chiudere, Terrible Love dei The National rifatta senza quella patina opaca che ricopre la maggior parte delle canzoni del gruppo.
Come ho già scritto, non sono un amante delle cover ma Birdy è stata brava a pescare tra canzoni poco conosciute, a parte in un paio di casi. Questo dovrebbe dimostrare che la ragazza, al secolo Jasmine van den Bogaerde, ha dei riferimenti musicali non certo scontati per la sua età. La sua voce (sembra sempre sul punto di scoppiare in un pianto) è calda e intima in grado di tirare fuori quanto c’è di buono in ogni canzone. Non si può giudicare un esordio da un album come questo ed è quindi necessario attendere Fire Within per sapere se Birdy sa camminare con sulle sue gambe una volta scesa dalle spalle dei giganti. Comunque vada Birdy mi ha fatto un’ottima impressione. I mezzi per fare bene non le mancano di certo.