Mi ritorni in mente, ep. 91

Ascolto raramente la radio e quando succede di solito sono in auto e senza la mia scorta di mp3. Per i viaggi più lunghi la porto sempre con me, proprio per evitare di ascoltarla. Ho riciclato un vecchio lettore mp3, che è diventato quasi del tutto insensibile alla pressione dei tasti, collegandolo alla presa usb dell’auto.
Non mi piace ascoltare la radio principalmente perché non si sente altro che pubblicità e quando non è così ci pensano i dj a chiacchierare del più e del meno. Inoltre la musica che passano la maggior parte delle radio non va incontro ai miei gusti. Va da sé che preferisco lasciarla spenta.
Qualche tempo fa però, in una delle rare occasioni nelle quali era accesa, mi è capitato di riascoltare una canzone di diversi anni fa di cui non ricordavo né il titolo né l’artista. L’ho ascoltata fino in fondo confidente sul fatto che il dj facesse il suo lavoro e ricordasse a tutti titolo e artista. E invece niente. Così mi sono precipitato subito nei miei archivi della memoria e ho aperto tutti cassetti.

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Mi ritorni in mente, ep. 90

Anche se l’album Paint Horse risale al febbraio scorso, la scoperta da parte mia del cantautore canadese Benjamin Dakota Rogers è piuttosto recente. Sono rimasto subito impressionato dalla sua voce e dalla passione con la quale interpreta le sua canzoni. Lo stile è quello del country folk americano più classico e tradizionale, fatto di ballate e storie da raccontare. Questo è il suo secondo album che segue Better By Now del 2019.

Difficile scegliere una sola canzone da questo album. Molte sono le ballate intitolate con un nome femminile Maggie, Rosie ed Eloise. Altre sono caratterizzate da un fascino particolare come Blackjack County Chain o la bella John Came Home. Ce n’è per tutti i gusti in questo Paint Horse e chi è appassionato di questo genere musicale troverà davvero delle ottime canzoni. Ho scelto Back To You perché è tra le più orecchiabili e immediate dell’album ma non posso che consigliarvi di dedicare un ascolto, anche più di uno, a questo album.

Mi ritorni in mente, ep. 89

Circa un anno fa è uscito l’album New Moon del gruppo folk scozzese Hò-rò ma solo di recente ho avuto il piacere di ascoltarlo. Questo terzo album è una raccolta di brani strumentali e canzoni, anche in lingua gaelica, nelle quali si alternano le voci di Hannah Macrae (violino) e Calum MacPhail (fisarmonica) accompagnati dai musicisti Sean Cousins (chitarra), Paul Martin (tastiere, chitarra elettrica), Ally MacLean (cornamusa), Calum MacQuarrie (basso) e David Calum Macmillan (batteria).

Il folk di Hò-rò è potente e moderno ma capace di conservare tutta le bellezza delle composizioni tradizionali. Brani strumentali come Spot On e Kaylins, ad esempio, dimostrano l’approccio fresco ed energico di questa band. Non mancano le ballate in gaelico, Oran an Amadain Bhoidhich e Beinn a Cheathaich, oppure la bella Follow The Heron e questa Isle Of Eigg, una delle mie preferite dell’album. Vi invito ad ascoltarla perché è davvero una bella canzone. New Moon ne è pieno, per la verità, ed è un peccato averlo scoperto solo adesso, perché sarebbe finito dritto tra i migliori dello scorso anno.

Mi ritorni in mente, ep. 88

Tra le uscite dello scorso anno mi sono lasciato scappare, per così dire, l’album Peculiar, Missouri del cantautore e poeta statunitense Willi Carlisle. Si tratta del suo secondo disco ma non mancherò di approfondire la sua discografia il prima possibile. Inutile aggiungere che sono bastati pochi ascolti per ammirare la sua capacità di raccontare storie ed essere sincero con chi ascolta, catturato dalla sua voce e dal carisma del classico artista country un po’ scapestrato.

Oggi vi propongo Vanlife solo perché ho dovuto fare una scelta e questa canzoni è anche accompagnata da un bel video. Ma ci sono molte canzoni che meritano un ascolto in questo Peculiar, Missouri. Come ad esempio la splendida ballata Tulsa’s Last Magician o Este Mundo dalle melodia messicane. Non posso non invitarvi ad ascoltare anche l’intensa I Won’t Be Afraid o Rainbow Mid Life’s Willow che ricorda le sonorità folk anglosassoni. Oppure se vi piace il bluegrass, The Down and Back fa per voi ma se preferite qualcosa di più particole c’è la title track Peculiar, Missouri, interamente recitata. Insomma c’è un po’ di tutto in questo album e questa Vanlife ne è solo un assaggio.

Mi ritorni in mente, ep. 87

Arriva il Natale e non possono mancare le innumerevoli versioni delle varie canzoni natalizie. Dai classici senza tempo a quelle più particolari, passando per alcune originali. Ovviamente capita spesso che artisti diversi propongano le stessa canzoni riviste secondo il loro stile e gusto.

Quest’anno ho voluto raddoppiare e farvi ascoltare due versioni di The Little Drummer Boy, anche conosciuta come The Carol of the Drum. L’originale è della compositrice statunitense Katherine K. Davis che la scrisse nel 1941. In Italia non è molto conosciuta ma se vi interessa esiste anche la versione italiana intitolata Il Piccolo Tamburino. Io vi propongo due versioni diametralmente opposte. Una più classica e vagamente soul di Lauren Daigle, che punta tutto sulla splendida voce di quest’artista, e l’altra è decisamente più sperimentale e alternativa. I Wintersleep e il loro “little dummer boy” Loel Campbell ci danno dentro. Ognuno ha il Natale che preferisce e qualsiasi sia il vostro, vi faccio i miei sinceri auguri.

Mi ritorni in mente, ep. 86

Questo mese è stato pubblicato l’album I Walked With You A Ways che segna il debutto del duo Planis, composto dalle cantautrici americane Jess Williamson e Katie Crutchfield. Questo album troverà sicuramente spazio su questo blog prossimamente perché oggi vorrei consigliare un altro album. Se Jess Williamson era già un nome di mia conoscenza, quello di Katie Crutchfield meno. In realtà vedendo le foto della coppia mi è sembrato di riconoscerla. Infatti si tratta di un’artista nota anche con il nome di Waxahatchee e il suo ultimo album, uscito nel 2020 s’intitola Saint Cloud.

Ho deciso quindi di recuperare questo album che ricordo fu ben accolto nonostante segni una svolta folk americana per questa cantautrice. Personalmente l’album mi è piaciuto fin dal primo ascolto, un ottimo mix di indie folk e indie rock, caratterizzato da melodie orecchiabili e una voce carismatica. Non è stato facile sceglierne una. L’invito è ascoltare tutto Saint Cloud. Non è mai troppo tardi per ascoltare della buona musica.

Mi ritorni in mente, ep. 85

Ogni estate ha i suoi tormentoni (anche se quelli veri sono ormai una rarità), dal canto mio anche io ho qualche canzone che rimarrà scolpita nella memoria in questa strana estate. Tra siccità, caldo anomalo (o la nuova normalità?), venti di guerra, campagne elettorali, Piero Angela, Salman Rushdie e qualsiasi altra cosa mi sono dimenticato, è arrivata alle mie orecchie una nuova canzone.

Tutto è cominciato con un brevissimo documentario sulla vita in tour di due cantautori americani, Jeffrey Martin e Willy Tea Taylor. Lo potete vedere qui: Finding The Heart. Al termine Jeffrey Martin canta una sua nuova canzone, Sculptor. È bastato un ascolto che ho sentito subito la necessità di riascoltarla ancora. E ancora. Martin è un abilissimo cantautore (nel documentario Taylor è d’accordo con me) e questa canzone è un altro suo gioiello. Il suo nuovo album è in arrivo e il tour serve proprio per finanziarlo. Qui sotto Sculptor in una versione live, non quella del documentario. Bentornato, Jeff.

Mi ritorni in mente, ep. 84

Gli Editors sono una band ormai sulle scene da più di quindici anni e nonostante non abbiano mai realizzato un album capolavoro, sono riusciti sempre a fare ottimi album. La formazione è rimasta più o meno la stessa ma in occasione del loro settimo album (e probabilmente anche per i prossimi) hanno aggregato Benjamin John Power, compositore di musica elettronica conosciuto con il nome di Blanck Mass. In passato c’era già stata una collaborazione con la band e i risultati sono stati davvero buoni.

Il nuovo album uscirà il prossimo 23 settembre e si intitolerà EBM. I primi due singoli Heart Attack e Karma Climb, promettono molto bene ed indicano la volontà di tornare alle sonorità tipiche degli Editors. Vi lascio con lo splendido video di Heart Attack, generato da un’intelligenza artificiale, sotto la guida dell’artista Felix Green. Davvero magnifico, merita più di una visione.

Mi ritorni in mente, ep. 83

Dopo un anno dal suo ultimo disco, intitolato Ignorance, la cantautrice canadese Tamara Lindeman ha pubblicato lo scorso marzo un altro album dal titolo How Is It That I Should Look At The Stars. Il suo progetto The Weather Station si arricchito quindi un nuovo capitolo ma si tratta di un disco del tutto particolare. Infatti è da vedersi più come un’appendice di Ignorance, fatto di canzoni scartate, forse incomplete a volte così personali da avere paura di pubblicarle.

Registrato live in tre giorni, How Is It That I Should Look At The Stars, è un ritorno alle sonorità acustiche e dilatate tipiche degli esordi della Lindeman. Un album scarno e sincero nel quale sembra di invadere la sfera privata di un’artista che non si è mai nascosta in tutti questi anni di carriera. Un album nel quale non esistono ritornelli orecchiabili o melodie di facile presa ma al quale vale la pena concedere un ascolto, a partire da questa Endless Time.

Mi ritorni in mente, ep. 82

Tra le pagine di questo blog non ho mai accennato al nome di Grace Cummings, cantautrice australiana, con all’attivo due album. Non perché non ho ritenuto opportuno farlo ma semplicemente per questioni di tempo. Il suo primo album Refuge Cove risale al 2019 e quest’anno ha pubblicato Storm Queen. La principale caratteristica di quest’artista, oltre alla personalità carismatica, è sicuramente la voce. La sua è una voce profonda, ruvida e potente.

Storm Queen è un deciso passo in avanti rispetto al debutto, più scarno dal punto di vista musicale. Canzoni come Heaven, Raglan oppure la title track Storm Queen, ci offrono la possibilità di ammirare tutto il talento di questa cantautrice. Ogni brano di questo album lascia un segno per la forza della scrittura e dell’interpretazione che ne da Grace Cummings. Qui sotto la vediamo protagonista del video di Heaven e vi sorprenderà vedere questa giovane ragazza e, al contempo, sentire la sua voce unica.