Ho resistito quasi un anno prima di cedere all’ascolto di un nuovo album di Brandi Carlile. Per certi versi è stata proprio lei a spingermi nei territori inesplorati della musica folk e affini. Ho resistito perchè il primo album che ho ascoltato, The Story mi era piaciuto molto e ho voluto tenerlo buono per un po’ ma poi ho ceduto e ho voluto ascoltare qualche canzone nuova. Per Brandi Carlile l’album The Story rappresenta l’opera seconda della sua discografia non che uno dei più conosciuti. Potevo scegliere tra il suo omonimo album d’esordio del 2005 e il successore di The Story, ovvero Give Up The Ghost del 2009, lasciando per ultimo il più recente Bear Creek. Ho scelto Give Up The Ghost.
Si comincia dove Brandi aveva finito, con un pop-rock acceso e carico. Looking Out sembra provenire direttamente dal precedente The Story, “I know the darkness pulls on you / But it’s just a point of view / When you’re outside looking in / You belong to someone“. La successiva Dying Day ci porta verso sonorità più country che dimostrano tutta la sua abilità con la voce, “Time keeps burning the wheels keep on turning sometimes I feel I`m wasting my day“. Pride And Joy, invece, segna il nuovo corso che Brandi Carlile ha voluto prendere in questo album, “Where are you now / Do you let me down / Do you make me grieve for you“. A seguire la spensierata, non particolaremente originale ma comunque bella, Dreams, “And now in my dreams I could feel the way / I can just come clean”. That Year è un altra bella ballata dopo Pride And Joy, nostalgica e legata ad una brutta esperienza adolescenziale, “Said he forgave you, I said I hated you / He was the bigger man, I was sixteen / All the innocence it took for/ You finally made the year book“. Caroline è l’eccezione dell’album che vede la partecipazione straordinaria di Elton John (idolo della Carlile). Una canzone frenetica e piena di energia nella quale Brandi Carlile non sfigura affatto, “Caroline, I’m on my way back home to you / Can’t imagine what I’ve been going through / Without you by my side“. Segue un altro brano intitolato Before It Breaks in perfetto stile Carlile e ancora una volta fa centro con il suo pop-rock made in USA, “When you’re looking for a crossroads, / It happens every day / And whichever way you turn, / I’m gonna turn the other way“. Anche I Will conferma l’intenzione di Brandi di cimentarsi in qualcosa di più melodico e i risultati sono molto buoni, “I don’t think you ever learned a thing from me / But im sure that you want me to learn from you“. Lo stesso vale per If There Was No You , “When you’re looking for a fight I’m your man / When you need a friend you got my hand“. Si ritorna a tenere il ritmo con Touching The Ground, un ritmo più folk e sempre profondamente americano, “Why do my troubles turn true / Whenever I rest my eyes on you / Why must my heartache be found / Wherever your feet are touching the ground“. Chiude l’album una canzone che sembra arrivare da altri tempi, una canzone originale di Brandi ma che sembra la cover di un classico, “It’s only you that my heart desires / Only you alone can know my pain / All alone you were sitting there / Folding pages for your paper chain“.
Give Up The Ghost riprende le sonorità del precedente The Story addolcendole e spesso rallentandole. Questo ha permesso a Brandi Carlile di sfoggiare, senza ombre, tutta la sua capacità di songwriting. Il country, del quale la Carlile non ne è una vera e propria esponente, è stato messo un po’ in disparte e viene fuori soprattutto nei brani scritti dai due gemelli, Phil e Tim Hanseroth, che l’accompagnano ormai da anni. Qualche volta pecca di eccessiva “americanità” ma si fa perdonare grazie alla sua straordinaria voce. Brandi Carlile non richiede impegno, un solo ascolto sarà sufficiente per canticchiare una sua canzone e i successivi sono necessari a cogliere qualche sfumaturà in più. Questo Give Up The Ghost è in alcuni frangenti meno immediato del precedente ma non meno piacevole da ascoltare. Se volete passare quaranta minuti di canzoni sincere e ben interpretate, senza pretese, questo album fa per voi.