Il collezionista di Deaver

Ho gran parte dei libri di Jeffery Deaver e sono un suo fedele lettore. Come sempre ciò che ti avvicina ad uno scrittore di bestsellers è la curiosità di capire come mai piace così tanto. Qual è il segreto del suo successo. Possibile che venda sempre così tanto? Sono sempre belli i suoi libri? Ovviamente no. Qualcuno lo accusa di essere un macchina da thriller nelle mani dell’editore. Effettivamente viaggiare con una media di due libri all’anno un po’ ti fa venire il sospetto che sforni romanzi al solo scopo di portare a casa quattrini per la gioia del suo editore, ma qualche passo falso glielo si può perdonare. Non ha mai scritto romanzi brutti, ma poco originali e un po’ prevedibili probabilmente sì. Non mi soffermerò su nessun romanzo in particolare ma è giusto rendere conto che le ultime opere degne di nota si possono contare sulle dita di una mano. Tra un thriller mediocre e l’altro, Deaver è capace di scrivere un romanzo degno del suo nome.

Lincoln Rhyme è sicuramente il suo personaggio più completo, il migliore. La sua nuova eroina, Kathryn Dance ha qualche lacuna nella sua caratterizzazione e non riesce a dare il giusto slancio alle intricate trame in cui cerca si districarsi. Siamo solo al secondo romanzo per lei e speriamo che migliori. L’ultimo giallo di Rhyme, Il filo che brucia, si basa su meccanismi un po’ consunti ma è sicuramente uno dei migliori lavori degli ultimi anni. Tra i più celebri romanzi c’è sicuramente Il collezionista di ossa, da cui è stato tratto un film alquanto discutibile. Se solo penso a come hanno trasformato il personaggio del buon Mel Cooper!! A parte il noto dilemma cinema – libro, Il collezionista di ossa è considerato il capolavoro di Deaver ma io penso invece che c’è ne siano di migliori. Resta comunque il fatto che come la maggior parte dei suoi lettori, anche io ho cominciato ha conoscerlo proprio con questo romanzo, e ho capito perchè aveva tutto quel successo. In tutti i suoi romanzi fino alle ultime pagine, il lettore si fa un’idea di come sono andate le cose, quando improvvisamente si accorge di essersi sbagliato, di essere stato ingannato dalle parole di Deaver. Allora il lettore, ormai arrivato in fondo, tira un sospiro di sollievo credendo di aver ricostriuto finalmente il puzzle ma Deaver ha ancora un asso nella manica che stravolge ogni certezza e riporta tutto ad un nuovo equilibrio. E’ il meccanismo del thriller perfetto e Jeffery Deaver è un maestro nel metterlo in moto. Non sempre funziona alla perfezione ma sono cose che succedono.

Ultimamente ha scritto il nuovo romanzo di James Bond, questo mi fa piacere perchè significa che ancora considerato un valido autore nonostante le ultime critiche. Spero che esca presto un suo nuovo romanzo, non troppo presto però, che si prenda tutto il tempo che ha bisogno.

L’anti-facebook

Chi non è iscritto a Facebook? Spero siano ancora tanti altrimenti sono l’unico a non aver dato ancora a Mr. Zuckerberg la soddisfazione di vedermi iscritto alla sua creatura. Ho un odio quasi immotivato verso Facebook. Dico “quasi” perchè la mia decisione a non autoschedarmi in internet è stata inizialmente del tutto immotivata, poi ho capito di aver fatto la scelta giusta. Solo l’idea che qualche compagno di scuola dimenticato tra i banchi saltasse fuori diventando, non più un ricordo, ma pura attualità è stato sufficiente per farmi decidere per una totale astensione da Facebook. Anche il fatto che tutti ne parlano, un po’ lo fa diventare antipatico. Un po’ come un cantante che diventa di moda solo perchè fa musica di moda. Io personalmente non lo sopporterei. Ecco Facebook è questo, una moda, che già dà qualche segno di cedimento. Qualcuno si è svegliato e si è finalmente accorto che ci perdeva fin troppo tempo ed è uscito. Ma inevitabilmente il suo riflesso digitale galleggerà per sempre in rete come un ammasso di rifiuti nell’oceano, finchè qualcuno non ci pescherà qualcosa di utile. Troppo pessimista? Forse. Nel dubbio ne rimango fuori.

Ormai pure i nonni e i bambini hanno un profilo su Facebook, con più amici di quelli che potrei avere io. Se la bolla Facebook non scoppia prima, mi piacerebbe tra 20-30 anni, scoprire che il 90% dell’umanità, anche di più contando i defunti, ha un profilo. E io no. Ripeto, spero non solo io. Ma anche se fossi solo io ne andrei fiero. Sarebbe bello poter fondare un’associazione anti-facebook, anzi probabilemte esiste già, basterebbe informarsi bene. Lo farò.

Nel frattempo si osserva la lenta agonia di MySpace e compagnia bella che ha avuto la sfortuna di venire prima dell’assopigliatutto Facebook. Un po’ mi fa pena MySpace, non l’ho mai odiato davvero ma la classe di appartenenza è sempre quella dei social network. E pensare che internet era nata con il nobile scopo di difendere le informazioni e la conoscienza persino da un attacco atomico. Internet è ancora questo, almeno in parte, e il resto comprende i social network che diffondo informazioni e conoscenze inutili che hanno lo scopo di intasare la rete già sull’orlo del collasso.

Spero che Facebook si riveli per quello che è, una moda passeggera, un fenomeno pubblicitario e che sia abbandonato lentamente e che vada a fare compagnia a MySpace. Se non dovesse essere così, aspetterò che il 90% dell’umanità sia iscritta per farmi una risata.

Il blog dell’antenato

Benvenuti sul mio blog. Come in tanti altri blog, scriverò un po’ di tutto. Cose serie e cose meno serie, considerazioni personali e quant’altro. Non sono uno che segue la filosofia del “condividi tutto, quello che stai facendo, pensando ecc” mettendo tutto in internet per la gioia dei ladri di identità. Su questo blog eviterò di mettere delle noiose, quanto inutili, esperienze di vita o “strane cose che mi sono successe”, sempre per la gioia dei suddetti ladri. Scriverò a ruota libera, sperando che qualcuno passi di qui e approvi i miei posts. Fermo resatando che qualcuno passi di qui! Perchè L’Antenato? Un po’ perchè mi piaceva il suono e un po’ perchè mi sento un po’ uno “d’altri tempi”. La mia età non è importante, così come il mio nome e tutto il resto, per leggere questo blog. Sempre se qualcuno lo legga…

Nel frattempo, se non volete leggere questo blog, potete sempre dare un’occhiata a remfiles , l’altro mio blog, quello più serio con un certo filo logico…

Alla prossima… (frase scontatissima per un blog. Proverò a fare di meglio…)