Quasi dieci anni fa ascoltavo per la prima volta la voce e la musica della cantautrice inglese Billie Marten. Da allora molto è cambiato intorno a noi ma le canzoni di questa artista sembrano rimaste sospese nel tempo. Album dopo album, Billie Marten, si è mossa sulla scena musicale con la sua consueta delicatezza e serenità proponendo sempre un folk genuino e sincero. Questa sua caratteristica è rimasta pressoché inalterata nel corso degli anni, arrivando fino ad oggi con l’album Drop Cherries, il quarto della sua carriera. A soli ventiquattro anni questa cantautrice ha saputo ritagliarsi il suo spazio all’interno del panorama indie folk, decisamente inflazionato negli ultimi anni, grazie al suo stile particolare e la coerenza che l’ha contraddistinta.
L’album si apre con la strumentale New Idea nella quale la voce della Marten è uno strumento aggiunto. Ritroviamo il canto e le parole nella bella God Above, una luminosa poesia folk arricchitta da archi e fiati. La successiva Just Us riporta a sonorità più consuete per quest’artista che ritroviamo poi anche in I Can’t Get My Head Around You, una canzone che parla d’amore con un piglio pop. Willow è un altro esempio della poetica della Marten, fatta di immagini famigliari e malinconiche. Acid Tooth rallenta ancora di più e ci fa apprezzare una Billie ancora più riflessiva, caratteristica che ritroviamo poi in Devil Swim in maniera più intima e sognante. I Bend To Him è un canzone scarna ed essenziale che si poggia quasi esclusivamente sulla fragile voce della cantautrice. Le sonorità luminose si possono tornare a sentire in Nothing But Mine per continuare in maniera più dolce e delicata in Arrows. Bille Marten non accelera e non rallenta mai, continua costante con il suo passo arrivando alla bella Tongue che si apre con le note di un pianoforte. Poesia e archi danno forma ad un piccolo gioiellino di semplicità e naturalezza. Il singolo This Is How We Move è tutto quello che ci si aspetta da questa cantautrice che chiude poi l’album con la title track, Drop Cherries. Una gentile riflessione sulla vita e sull’amore.
Drop Cherries è un album essenziale come i precedenti, che fa leva sui sentimenti e sulle nostre fragilità piuttosto che sulle melodie orecchiabili e ricchi accompagnamenti. Billie Marten ci offre così ben tredici brani, ognuno di essi non vive di vita propria, non c’è uno singolo che spicca sugli altri, tutti sono immersi in un’atmosfera distesa e malinconica. Non c’è tristezza ma la perenne ricerca di un equilibrio, di una pace interiore che nasce dalle piccole cose. Drop Cherries dimostra la costanza di Billie Marten nel proseguire per la sua strada, ricalcando all’infinito le sue sonorità ma trovando sempre ispirazione nella fasi della sua vita. Ascoltando quest’artista ci si ritrova sempre in uno stato di placida ammirazione per il suo genuino talento.
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