La fine ha un inizio

In quanto a musica sono di gusti difficili. Gli R.E.M. per me sono quanto di meglio si può ascoltare di questi tempi. L’attesa per il loro nuovo lavoro sta diventando dura da sopportare. Tra release varie, che quasi non voglio sentire per non rovinare la sorpresa dell’album completo, sto cercando qualcosa che mi distragga fino al 7 Marzo (data di uscita). Poi bisogna anche pensare al futuro. Gli R.E.M. hanno alle spalle 30 anni di carriera e tutti i componenti passano i 50, perciò è lecito pensare cosa ascoltare di nuovo nei prossimi anni. Forse ho trovato chi può garantire buona musica, almeno per me, fino a data da destinarsi.

Smokers Outside The Hospital Doors fu, in assoluto, la prima loro canzone che ascoltai, su MTV in versione acustica. Mi informai su di loro e cercai su youtube il brano e ovviamente lo trovai nella versione dell’album. Pensai subito che non facevano per me, troppa elettronica. Poi un paio di anni più tardi trovai il loro nome associato al tour del 2008 degli R.E.M., aprivano infatti i loro concerti. Così sono tornato sui miei passi e li ho riscoperti. L’elettronica non si rivelò affatto eccessiva e fui immediatamente colpito dalla voce di Tom Smith. Sto parlando degli Editors. Sono originari di Birmingham e quindi non americani come gli R.E.M.. Dico questo perchè sono stato sempre un po’ diffidente riguardo alla musica britannica, gli Editors sono un’eccezione.

Le loro canzoni sono rese uniche dalla voce inconfondibile di Tom Smith e per me una voce particolare, così come un sound riconoscibile, sono dei prerequisiti necessari per avvicinarsi ad un nuovo artista. Il loro primo album è del 2005, The Back Room, è bello ma il secondo album, An End Has a Start del 2007 è migliore. Il primo contiene delle ottime canzoni ma altre non sono altrettanto belle. Nel secondo non c’è una sola canzone da scartare. Ad un primo ascolto si può pensare che i brani si somiglino l’uno con l’altro ma è un impressione che passa con il tempo. Le parole, pronunciate in modo molto scandito da Smith, si ricordano molto facilmente, infatti non si fa molta fatica a comprenderle senza leggere il testo. Alcune canzoni sono piene di suoni e altre invece sono molto scarne dove è solo la voce a dare spessore. Il loro ultimo albul è del 2009 e si intitola In This Light and On This Evening è diverso dai precedenti soprattutto per le scelte musicali. Infatti in questo album ci sono molti suoni elettronici ottenuti con i sintetizzatori o simili. Ci sono delle buone canzoni e apprezzo il loro tentativo di cambiare sonorità ma li preferisco nei due album precedenti. Detto questo, gli auguro di avere una carriera lunga quanto quella degli R.E.M. e di rimanere “alternative”. Non prederanno mai il posto, nella mia personale classifica, dei Stipe & Co ma se ne staranno lì in seconda posizione per sempre.