Novità in arrivo

L’estate è finita e finalmente torna l’autunno. In questa stagione, oltre alle foglie che cadono, succede anche altro. Ricomincia la scuola, incominciano nuovi (?) programmi in tv ma soprattutto si intravedono nuovi album. In radio è già iniziata la campagna a favore dei nuovi lavori di Laura Pausini e Tiziano Ferro, di cui non me ne può fregare di meno  anche alla luce del singolo della suddetta Pausini che si può già ascoltare. Classica canzone pop leggero all’italiana, tante belle parole sciorinate in sequenza su un tappeto musicale inesistente e privo di qualsiasi briciolo di originalità. Ho sempre pensato che la Pausini avesse più successo di quanto ne meritasse davvero, e anche questa volta non si è smentita. In compenso per il 2012 o addirittura entro la fine di quest’anno, c’è la speranza di ascoltare qualcosa di nuovo.

Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage: 1982-2011
Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage: 1982-2011

Prima di tutto dal 18 ottobre uscirà l’ultimo singolo della carriera dei R.E.M., We All Go Back to Where We Belong. La canzone è uno dei tre inediti, tra cui A Month of Saturdays e Hallelujah, contenuti nel greatest hits definitivo che ripercorre la carriera del gruppo 1982 al 2011, intitolato Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage, in uscita il 15 novembre. La tracklist completa dei due CD si può trovare sul sito ufficiale. In questo greatest hits sono state lasciate fuori molte belle canzoni e sono state fatte alcune scelte discutibili, ma ricoprire 31 anni di carriera in 37 canzoni e un’impresa difficile per chiunque. Anche se conosco già tutte le canzoni presenti, ad eccezione degli inediti, avere questa raccolta ha un significato particolare.

Nel frattempo, una decina di giorni fa, i Wintersleep hanno annunciato tramite Facebook, di aver terminato l’ultima sessione di mixaggio del loro nuovo album. Il titolo dovrebbe essere True Colors e durante la lavorazione hanno riveato alcuni titoli delle nuove canzoni: Martyr, Rapture e Papa Time. Da allora non si sa più nulla, probabilmete l’uscita è imminente, forse entro fine anno.

Stessa cosa per gli Editors che, in via del tutto non ufficiale, avrebbero annunciato un nuovo album, molto probabilmente per il 2012. Durante alcuni live di quest’anno il gruppo ha cantato due canzoni inedite The Sting e Two Hearted Spider, che molto probabilmente saranno presenti nell’album in uscita.

Anche Amy MacDonald sta preparando qualcosa di nuovo per il prossimo anno o anche prima. Ma in questo caso le informazioni a riguardo sono davvero poche e confuse. Pare infatti che l’uscita dell’album sia previsto per novembre anche se è molto improbabile. L’unica cosa che sembra certa è A place I want to be, il titolo della prima demo registrata quest’estate.

Dunque il 2012 si sta rivelando un anno, almeno per me, che riserverà nuova musica, ed è una buona notizia dato che il mio gruppo preferito non farà più nulla di nuovo. Sapere che altri giovani artisiti stanno producendo cose nuove mi fa ben sperare per il futuro.

Cinque passi verso la fine

Dopo i doverosi ringraziamenti per le emozioni che ci hanno regalato in questi 31 anni, è altrettanto doveroso chiedersi perchè un gruppo come i R.E.M. sono arrivati ad annunciare il loro scioglimento affidandolo a queste poche righe:

“To our Fans and Friends: As R.E.M., and as lifelong friends and co-conspirators, we have decided to call it a day as a band. We walk away with a great sense of gratitude, of finality, and of astonishment at all we have accomplished. To anyone who ever felt touched by our music, our deepest thanks for listening.” R.E.M.

Io partirei dal lontano 1996 quando ancora il batterista Bill Berry faceva parte del gruppo a pieno titolo ma già stava meditando di andarsene (pare che volesse abbandonare sin dal successo di Automatic For The People del 1992). Dopo la pubblicazione nello stesso anno di New Adventures In Hi-Fi, la band firmò un contratto di 80 milioni di dollari (un record per allora) con la casa discografica Warner. Il contratto prevedeva la realizzazione di 5 album senza vincoli di tempo. L’improvvivo annincio di Bill Berry di lasciare il gruppo, avrà luogo l’anno successivo, il 1997, durante la lavorazione dell’album Up. A questo punto i R.E.M. si trovarono nella situazione in cui dovevano sciegliere se ritirarsi con 5 album da fare o continuare senza Bill. Ovviamente continuarono in tre, come di disse Michal Stipe, “Un cane a tre zampe è pur sempre un cane.”. Up uscì nel 1998. Nel frattempo il gruppo si prese una pausa e dopo 3 anni pubblica Reveal. Già in questo album si sente che qualcosa è cambiato ma non necessariamente in negativo dato che ottiene un buon successo. Il contratto prevede altri 3 album. Dopo altri 3 anni vede la luce nel 2004, Around The Sun. Per quanto mi riguarda è il primo album dei R.E.M. in assoluto che ascoltai. Lo trovavo straordinario ma oggi essendo a conscenza della discogafia precedente posso dire che non è poi così straordinario. In realtà in Around The Sun mancano tutte le peculiarità del gruppo. La chitarra di Peter Buck è praticamente assente e Mike Mills merita un “non pervenuto” in qualità di seconda voce. Michael Stipe prova a tenere in piedi da solo l’album ma è evidente che non ci è riesce. Si arriva così a quello che viene riconosciuto come il punto più basso della loro carriera. Ed è il chitarrista Peter Buck a riscuotere il compagni, minacciando di andarsene se avessero fatto un altro album del genere. Ci vollero ben 4 anni e il cambio di produttore per dare nuova vita al gruppo. Nel 2008 uscì Accelerate, il primo degli ultimi 2 album rimanenti. Come da titolo, l’album forzava sui ritmi e sul volume e finalmente lo spettro della fine, nato con il lavoro precedente, fu scacciato. Il tour mondiale risosse successo e fece pensare che il peggio era passato. Ora rimaneva un solo album da realizzare e nel marzo del 2011 uscì Collapse Into Now. Credo che il gruppo lo abbia realizzato sapendo già che sarebbe stato l’ultimo della loro carriera.

Infatti in Collapse Into Now ci sono diversi frasi che facciano pensare ad una fine imminente e al conseguente saluto. Il brano It Happened Today sembra essere perfetta per essere cantata subito dopo il loro addio alle scene. Anche in All The Best, Michael sembra voler dire che sarà l’ultima volta che farà vedere come si fa a scrivere bene una canzone. In Mine Smell Like Honey c’è una frase piuttosto esplicita, anche se potrebbe riferirsi ad altro, “Se la fine arriva più velocemente di quanto ci aspettassimo e le previsioni ci portano al precipizio finale […]”. Anche Walk It Back sembra voler trasmettere un senso di malinconia del passato. Blue è il commiato finale insieme alla musa di sempre Patti Smith, con una serie di immagini visionarie di Stipe.

Non voglio pensare che gli ultimi 5 album della loro carriera siano stati fatti solo per onorare il contratto ma senza dubbio si può facilmente arrivare ad una conclusione del genere. Il mercato discografico è cambiato negli ultimi anni e i R.E.M. avevano fatto notare che non si riconoscevano più nelle case discografiche e dunque non rimaneva che fondare un’etichetta indipendente (che richiede comunque un impegno non trascurabile) o ritirarsi e dedicarsi ad altro. Hanno scelto la seconda opzione, ma non ci hanno lasciato con un comunicato di quattro righe, bensì con un album intero, l’ultimo.

Grazie R.E.M. !

I 31 anni di storia di una delle più grandi rock band è finita questo 21 settembre. Era già nell’aria che qualcosa sarebbe cambiato in seguito all’ultimo album ma una notizia del genere non si vorrebbe mai sentire. I R.E.M. dichiarano il loro scioglimento direttamente dal sito ufficiale dando anche la notizia di un greatest hits a novembre. Potevano dire che il loro Collapse Into Now sarebbe stato l’ultimo album in assoluto ma non lo hanno fatto. Potevano fare un tour d’addio ma non lo hanno fatto. Questi sono i R.E.M. che vi piaccia o no. Sono oltre le convenzioni. Qualsiasi band avrebbe annunciato che dopo Collapse Into Now non ci sarebbe stato più nulla di nuovo e un tour d’addio era più che doveroso verso i fan. Ma i R.E.M. non sono questo. Non volevano che il loro album vendesse più dei precedenti solo perchè era l’ultimo, hanno fatto un album e basta. Un ultimo tour c’era già stato anche se non era stato annunciato come tale. Questo dimostra quanto poco gli importava del successo, delle celebrazioni. Loro volevano suonare solo perchè gli piaceva farlo e lo hanno fatto finchè hanno avuto energie. Hanno fatto bene a lasciare in questo momento. In questi anni la critica li massacrava spesso ingiustamente, contrariamente a quanto facevano i veri fans. Hanno fatto bene perchè così le nuove generazioni possano riscoprirli ascoltando la loro musica che difficilmente qualcuno eguaglierà, almeno nello stile.

Non ci sono parole per ringraziarli per quello che hanno fatto in questi 31 anni, per quello che hanno rappresentato e per come lo hanno fatto con professionalità. Oggi grazie a loro migliaia di band si definiscono alternative rock ma nessuna, a mio avviso, è loro erede. E’ strano pensare che non ci saranno più nuove canzoni nè concerti ma è così che sarà. Ci saranno sempre le loro canzoni è ovvio. Grazie Michael, grazie Peter, grazie Mike, grazie Bill e grazie anche a Scott, Bertis, Ken e tutti quelli che hanno collaborato con loro.

Grazie R.E.M.

R.E.M.
R.E.M.

Una cosa curiosa

Non so perchè l’ho fatto. Deve essere stato qualcosa che ho sentito in tv ultimamente. Resta il fatto che ho deciso di ascoltare un album di una teenager, uscito del 2007. Miley Cyrus? No, tutt’altro. Si tratta di Amy MacDonald (l’altra Amy di quel periodo, non la Winehouse), famosa soprattutto per il singolo This Is The Life, anche titolo dell’album in questione. Ho voluto provare ad ascoltare questo suo esordio e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Non è un capolavoro, sia chiaro ma la ragazza ha delle potenzialità notevoli. Recentemente, nel 2010, è uscito il suo secondo album A Curious Thing, che personalmente devo ancora ascoltare interamente, dato che il singolo Don’t Tell Me That It’s Over l’ho già sentito per radio qualche tempo fa.

La voce di Amy è profonda e un po’ cupa ma nasconde un’energia che spesso si libera improvvisamente, una voce che sembra appartenere ad una cantante navigata invece che ad una ragazza di 20 anni. Oltre alla voce c’è di più e basta osservare i suoi occhi. Molti sono ingannati dalla sua bellezza e la ritengono una delle tante. Io personalente credo che Amy MacDonald farà molta strada o almeno spero, perchè mi piacerebbe ascoltare ancora la sue canzoni. Dalle sue dichiarazioni sembra di capire che vuole stare con i piedi per terra ed ha anche detto che sarebbe disposta a smettere se dovesse diventare un idolo dei teenager. Una Miley Cyrus qualunque, aggiungerei. Dunque sembra essere sulla buona strada. Intanto This Is The Life è in loop in questi giorni. Dopo i R.E.M., Editors e Wintersleep, Amy MacDonald è riuscita a farmi appassionare alla sua musica ed spingermi a cercare informazioni su di lei e le sue canzoni oltre che ad emozionare.

Amy MacDonald
Amy MacDonald