Io, lettore – Un ritratto

Prima parte: Io, lettore – Le origini
Seconda parte: Io, lettore – Tempi moderni

Se mi guardo indietro, come ho fatto in queste pagine, posso notare che le mie scelte in fatto di libri sono state sostanzialmente molto libere. Non ho mai avuto particolari condizionamenti una volta giunto ai tanto desiderati libri “per adulti”. Ho sempre vagato libero, assecondando i desideri del momento e mi sono spesso chiesto cosa cercassi in un libro. Credo sia più facile provare a spiegarlo partendo da ciò che non leggo, non ho letto, né leggerò mai.

Tra i libri dai quali sto lontano ci sono le varie biografie di personaggi a noi contemporanei, diciamo famosi. Semplicemente non mi piace farmi gli affari degli altri e non mi entusiasma l’idea di sentirmi dire quanto sono stati bravi loro a combinare qualcosa di buono nella vita ed avere successo. Non mi interessa, davvero. Mi è capitato di ricevere in regalo libri di questo genere. Per correttezza io li leggo comunque ma il più delle volte sono una tortura. Le biografie dei personaggi storici le trovo più interessanti ma è raro che ne legga una.

Altro genere di libri che evito come la peste sono quelli che predicano metodi per avere successo, vincere qualsiasi tipo di insicurezza e cose del genere. Anni fa, non ricordo come, ho avuto l’opportunità di scaricare gratuitamente uno libro di questo tipo. Dava consigli su come sbloccarsi nella vita, darsi una mossa, insomma. Credo di aver letto le prime pagine pensando a quanto erano banali. Poi ho avuto la saggia idea di cercare una foto dell’autore. Mi aspettavo un tipo qualunque, un po’ nerd oppure il classico professore dall’aria intelligente. Invece era un palestrato fighetto con stampata in faccia la tipica espressione di chi la sa lunga. Cestinato al volo.

Forse per il fatto che da bambino non impazzivo per i libri per bambini, crescendo sono stato lontano anche da certa letteratura per ragazzi. Un nome su tutti: Harry Potter. Faccio parte di quella generazione di lettori per la quale si pensa sia scontato aver letto la saga del maghetto. Soprattutto perché, quando ebbe successo anche in Italia, eravamo nell’età perfetta per leggerlo . Io mi sono messo di traverso fin da subito. Quella roba per ragazzini non avevo la benché minima intenzione di leggerla, nonostante mia sorella me la consigliasse caldamente. Niente da fare, preferivo i thriller con i serial killer. Più il successo della saga cresceva, più la detestavo. Oggi è ancora ben allineata sul ripiano della libreria (non la mia sia chiaro). Potete venirmi a dire che non è semplicemente una storia per ragazzi, che è bellissima, da leggere assolutamente ma non mi interessa. Ormai è una questione di principio, ne va della mia reputazione. Non posso tradire i miei principi di lettore ragazzino, non se lo merita.

Oggi c’è un nuovo nemico all’orizzonte, figlio del successo di Harry Potter (ma non solo) e prende il nome di young adult. Capite bene che per me una definizione del genere è un invito a passare oltre ma esso è subdolo, si nasconde soprattutto dietro ai fantasy, che, come ho già scritto, è un genere che sto imparando a conoscere. Si presenta sempre accattivante e di successo. Le belle copertine e i titoli evocativi attirano l’attenzione ma è leggendo la trama che si rivela per ciò che è. Una lettura per ragazzi che credono di leggere letteratura per adulti o per adulti che non hanno intenzione di impegnarsi a leggere qualcosa di più serio e complesso.

Come già accennato anche i thriller non sono più in cima alla lista dei desideri, i meccanismi e le dinamiche di questi romanzi alla lunga diventano prevedibili e leggerli solo per avere il colpo di scena non mi interessa più. Anche i polizieschi con l’ ispettore, il commissario o il maresciallo di turno non mi attirano molto, per la stessa ragione dei thriller. Paradossalmente preferisco un semplice giallo alla Agatha Christie.

Escludendo i romanzi rosa, i saggi, i romanzetti di serie B di cui oggi pullula internet, i fumetti, le graphic novel, le poesie, i manuali e i libri di ricette, il resto attira la mia attenzione.

Come avrete capito non sono tanto le buone recensioni, la posizione in classifica o l’autore in copertina a spingermi a leggere un libro, piuttosto la curiosità di scoprire. Scoprire sì, ma che cosa? Mi è capitato più volte di chiedermelo e credo che la risposta corretta sia più o meno questa: voglio scoprire fino a che punto si spinge la fantasia umana e la sua abilità ad usare la parola per esprimerla e trasmetterla a qualcuno che non si conosce. Tutto questo, se funziona, porta me, lettore, lontano dalla realtà, dove ciò che succede è già scritto. Non resta che sollevare la pagina e vedere cosa si nasconde sotto. Questo me lo possono dare i cosiddetti libri non-fiction. Romanzi di avventura, storici, fantasy, classici, horror o qualsiasi altra cosa sfugga alle più banali classificazioni.

Questo, in buona sostanza, è il mio microcosmo letterario, fatto fantasia e mistero, dove a volte cerco la sfida e altre il conforto di autori e dinamiche che ben conosco. C’è ancora molto da esplorare e più avanti mi esprimerò anche su questo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.