Mi ritorni in mente, ep. 3

C’è una canzone che mi perseguita da ormai diverso tempo. Appena può si fa viva. Pensadoci bene parecchie canzoni degli Editors mi rimangono in testa. Il segreto sta tutto nella musica e nella voce di Tom Smith. Una voce chiara e profonda sorretta da quel modo di scandire ogni singola parola. Sono tanti i nomi che vengono associati a loro, Joy Division, Depeche Mode, U2, R.E.M., Interpol e chissà chi altro. Io modestamente penso che siano una delle band più interessanti degli ultimi anni forse non tra le più originali ma sicuramente interessanti. Vantano anche tentativi di imitazione, vedasi White Lies. Proprio mentre qualcuno dubitava del fatto che potessero resistere a lungo alla tentazione di uscire dai bassifondi dell’indie-rock cominciando dal secondo album An End Has A Start, loro hanno spiazzato tutti pubblicando In This Light On This Evening. Chi voleva ascoltare qualcosa di più accattivante è rimasto deluso e chi voleva qualcosa di poco accessibile ha avuto pane per i suoi denti. Gli Editors hanno diviso la critica e i fans. Qualcuno ha apprezzato l’uso dei synth e altri rivolevano indietro le chitarre. Forse questi ultimi hanno sofferto l’addio del chitarrista Chris Urbanowicz che rappresentava parte dell’anima del gruppo. Sinceramente io non l’ho trovata una grossa perdita, l’idea che gli Editors potessero intraprendere una strada dalle sonorità vicine quelle degli U2 più recenti (dei quali Urbanowicz ne è un estimatore) un po’ mi spaventava. Il rock da stadio non lo sopporto e piuttosto mi tengo i synth.

Gli Editors dunque si sono ritrovati con le idee un po’ confuse e il loro ultimo album In This Light On This Evening risale al 2009. L’addio del chitarrista, che aveva già collaborato alla realizzazione delle nuove canzoni ha forse schiarito le idee e le intenzioni a Smith e compagni. Non ho idea di come possa essere il quarto lavoro perchè, anche se sono disponibili in rete numerose di queste canzoni in versione live, ne esistono varie versioni ante e post Chris. E poi le ho solo assaggiate per non rovinarmi l’abbuffata dell’album completo. Tale abbuffata pare sia molto imminente. Intanto mi ascolto i primi tre album e i numerosi b-sides. Direttamente da In This Light On This Evening sono andato a pescare una delle sue canzoni più belle, intitolata Like Treasure. Testo criptico, oscuro e ritmo ipnotico fanno di  Like Treasure la hit del momento dentro la mia testa. Guai a risvegliarla perchè poi è difficile metterla a tacere.

Ain’t it just like the old days, / Wait and see how the hand plays,  /Living out our second-hand clichés,  /Ain’t it just like the old days.
You are what you eat, / You’ll become digested, / Well love, it isn’t felt. / No love is tested.
You will keep forever, / I’ll bury you like treasure.